Registrati i più alti livelli di gas a effetto serra

Vapore acqueo, anidride carbonica e ozono sono solo alcuni dei cosi detti gas a effetto serra. La presenza di questi gas che riscaldano la Terra, in realtà, è necessaria per la sopravvivenza dell’uomo; senza, infatti, la temperatura terrestre sarebbe circa -18°C. Il problema nasce da un’eccessiva produzione dei gas che, se non arrestata, porterà a drastiche conseguenze come lo scioglimento dei ghiacciai e un incremento del buco dell’ozono.
I responsabili? Al primo posto c’è la Cina, con il 29% delle emissioni di gas serra a livello mondiale; secondi classificati gli USA, 15%; e ultima sul podio L’Unione Europea con una percentuale del 10%. Questi dati, tutt’altro che rassicuranti, devono rappresentare un allarme a cui gli abitanti del pianeta devono rispondere il più prontamente possibile. Una prima risposta ci sarà alla Conferenza mondiale dell’ONU a Parigi nel 2015, dove verrà stipulato un accordo vincolante tra i principali Stati inquinatori sulla progressiva riduzione di emissioni di CO2.
Probabile è l’introduzione di una carbon tax, utile anch’essa alla riduzione delle emissioni, della quale l’Europa dovrebbe farsi leader per promuoverla in tempi brevi in tutto il mondo. La tassa sarà destinata ad alimentare un “Fondo europeo speciale per lo sviluppo e l’occupazione” con l’obbiettivo di arresto del declino economico dell’Unione Europea.
La fonte solare è un’altra risorsa su cui l’ONU sta puntando; il sole è infatti una fonte gratuita, illimitata e non inquina. Ma non solo: l’energia prodotta dal sole costituirà un potente fattore di emancipazione del bisogno, sopratutto nei paesi solarmente ricchi ma attualmente afflitti dalle conseguenze del sottosviluppo i quali hanno subito tutti gli effetti negativi del riscaldamento climatico senza aver avuto la possibilità di goderne i vantaggi.

 

Anna Signorini – Presidente Commissione Beni Comuni

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