AMBASCIATORI DEI GIOVANI

 

Siamo nel semestre di presidenza italiana al Consiglio Europeo. Nella piccola isola di Ventotene un gruppo di studenti romani inizia un percorso per sognare una Europa diversa. Mentre l’Italia guida i lavori del Consiglio, alcuni giovani italiani si fanno capofila di una istanza sul federalismo, sui cambiamenti climatici, le energie rinnovabili e la tutela dei beni comuni.

E’ il progetto “L’Europa che vorrei. Ambasciatori dei giovani da Ventotene a Strasburgo” che nasce per fornire ai ragazzi la possibilità di rappresentare la propria generazione, di dare un contributo al proprio futuro come ambasciatori dei giovani dialogando con le più alte cariche istituzionali nazionali ed europee, a fronte di un serio lavoro di preparazione.

Il percorso parte da Ventotene, culla dell’Europa grazie ad Altiero Spinelli che lì, con i suoi compagni di confino Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni, fece sua l’intuizione federalista e scrisse il Manifesto di Ventotene per la nascita degli Stati Uniti d’Europa. Pertanto l’isola viene scelta nel progetto come luogo simbolico di ispirazione per l’Europa di domani.

Lì gli studenti sottoscrivono il “Manifesto degli Ambasciatori dei giovani” riassumendo in esso il loro impegno nella costruzione del bene comune. A Ventotene inizia il cammino di preparazione che prosegue nei mesi successivi. Nei mesi invernali i giovani si dispongono a ricevere, come

un testimone, cultura e acquisizioni dalla generazione che li precede attraverso lezioni, interviste, conferenze, convegni sui temi oggetto del loro studio. Lo studio personale viene affiancato dagli incontri e dalle opportunità offerte dalla città di Roma che si fa conoscere nella sua ricchezza culturale e storica. Tale ricchezza viene ricevuta per farsi nuova nella lettura e nell’ispirazione della giovane generazione. E questo nuovo prende corpo nell’istanza che vede la luce all’inizio della primavera, quando gli ambasciatori dei giovani si riuniscono nella sede della rappresentanza dell’Unione Europea in Italia per condividere il bagaglio ricevuto e approvare un testo che riassuma le loro proposte e le loro speranze per l’Europa di domani.

Sottopongono poi il frutto del loro lavoro a giovani di diverse nazioni d’Europa e ne chiedono la sottoscrizione, perché il testo rappresenti in modo ampio i giovani europei.

Quindi partono per presentare e discutere la loro istanza con le più alte cariche istituzionali italiane ed europee, con l’intenzione di aprire un varco e trovare terreno fertile per le loro richieste.